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8 Arti dello Yoga: Svelare il Percorso verso l'Auto-Scoperta 🪷

8 Limbs of Yoga: Unveiling the Path to Self-Discovery 🪷 - SHAMTAM

Alex Pervov |

Lo Yoga è una pratica profonda e sfaccettata che trascende i semplici esercizi fisici e le posture. La sua filosofia centrale è incarnata negli 8 Rami dello Yoga, come delineato negli Yoga Sutra di Patanjali. Questo sentiero ottuplice, noto come Ashtanga (derivato dalle parole sanscrite "ashta" che significa otto e "anga" che significa rami o passi), racchiude la vera essenza dell'approccio olistico dello yoga.

Gli Otto Rami dello Yoga

Gli 8 Rami dello Yoga offrono un percorso strutturato per la crescita personale e lo sviluppo spirituale. Non sono destinati a essere padroneggiati in modo lineare, ma piuttosto un quadro da esplorare e integrare nelle nostre vite nel tempo.

  1. Yama (Standard Etici). Queste sono le linee guida morali per le nostre interazioni con il mondo che ci circonda. Includono principi come non violenza (ahimsa), veridicità (satya), non rubare (asteya), non eccesso (brahmacharya), e non possessività (aparigraha).
  2. Niyama (Autodisciplina). Queste sono osservanze personali che coltivano la disciplina interiore e il rispetto di sé. Esempi includono pulizia (saucha), contentamento (santosha), autodisciplina (tapas), auto-studio (svadhyaya), e resa al divino (Ishvara Pranidhana).
  3. Asana (Posture). Questo è l'aspetto dello yoga più familiare in Occidente. Le Asana sono posture fisiche progettate per rafforzare e purificare il corpo, migliorare la flessibilità e prepararlo alla meditazione.
  4. Pranayama (Tecniche di Respirazione). Pranayama si concentra sul controllo del respiro, riconoscendo la connessione vitale tra respiro e il nostro stato mentale ed emotivo. Padroneggiando il Pranayama, possiamo coltivare calma, concentrazione e pace interiore.
  5. Pratyahara (Ritiro dei Sensi). Questo ramo implica il ritiro dei nostri sensi dagli stimoli esterni, rivolgendo la nostra attenzione verso l'interno. Ci permette di distaccarci dalle distrazioni e concentrarci sul nostro mondo interiore.
  6. Dharana (Concentrazione). Qui impariamo a dirigere e sostenere la nostra attenzione su un unico punto, come il respiro, un mantra o un oggetto. Dharana rafforza la nostra capacità di concentrazione e ci prepara alla meditazione.
  7. Dhyana (Meditazione). Dhyana è uno stato di profonda assorbimento meditativo. In questo stato, la mente diventa focalizzata senza sforzo e trascende pensieri e preoccupazioni.
  8. Samadhi (Unione). Samadhi è l'obiettivo finale degli Yoga Sutra. È uno stato di completa unione o unità con il divino, dove la separazione tra sé e l'altro si dissolve.

Contesto Storico degli Otto Rami dello Yoga

Gli 8 Rami dello Yoga sono stati codificati da Maharishi Patanjali nel suo testo fondamentale, i Yoga Sutra, stimati essere stati scritti intorno al 400 d.C.. La parola sutra significa "infilare o tessere," suggerendo come questi 196 aforismi (detti brevi e perspicaci) si interconnettano per creare una filosofia completa.

I Yoga Sutra sono divisi in quattro sezioni, con la seconda sezione, Sadhana Pada (Il Libro della Pratica Spirituale), che delinea gli otto rami dello yoga (sutra 2.29). Patanjali ha presentato questo sentiero ottuplice come guida per superare la sofferenza umana e raggiungere la auto-realizzazione (Sanscrito: सविकल्प समाधि, savikalpa samadhi).

Il testo originale in sanscrito per i 8 arti dello Yoga, come citato nel Sutra 2.29, è:

  • यमनियमासनप्राणायामप्रत्याहारधारणाध्यानसमाधयोऽष्टावङ्गानि ॥ २.२९॥ (Yama niyama asana pranayama pratyahara dharana dhyana samadhi ashtau angani || 2.29 ||)

Questi otto arti lavorano insieme per coltivare una mente, un corpo e uno spirito armoniosi, portando infine a uno stato di completo benessere e liberazione.

🪷 Yama – Standard Etici

La base del percorso yogico risiede in Yama, i principi etici che guidano le nostre interazioni con il mondo che ci circonda. Questi non sono solo regole, ma imperativi morali che coltivano un senso di condotta corretta. Yama richiede una grande disciplina interiore, poiché ci chiede di incarnare valori come:

  • Ahimsa (अहिंसा). Non violenza, non aggressione e compassione in tutti i nostri pensieri, parole e azioni.
  • Satya (सत्य). Veridicità e onestà nella nostra comunicazione e nei rapporti con gli altri.
  • Asteya (अस्तेय). Non rubare, esteso non solo ai beni materiali ma anche al tempo, all'energia e alle idee.
  • Brahmacharya (ब्रह्मचर्य). Moderazione in tutti gli aspetti della vita, in particolare riguardo ai piaceri sensoriali. Sottolinea l'autocontrollo e la padronanza dei sensi.
  • Aparigraha (अपरिग्रह). Non avidità e non attaccamento. Questo principio ci incoraggia a trovare contentezza con ciò che abbiamo ed evitare l'accumulo di beni materiali.

🪷 Niyama – Autodisciplina

Niyama, il secondo arto, si concentra sul coltivare l'autodisciplina attraverso osservanze personali. Queste pratiche ci aiutano a coltivare abitudini positive e a perfezionare il nostro carattere. Niyama ci aiuta a superare la pigrizia e rafforza la nostra determinazione a seguire il percorso yogico. I cinque Niyama sono:

  • Saucha (शौच). Pulizia, che comprende la pulizia fisica, ma anche la purezza della mente e del discorso.
  • Santosha (संतोष). Contentezza e accettazione. Si tratta di trovare gioia in ciò che abbiamo e apprezzare il momento presente.
  • Tapas (तपस्). Autodisciplina, perseveranza e impegno per il miglioramento personale. Richiede dedizione e sforzo nel nostro percorso yogico.
  • Svadhyaya (स्वाध्याय). Auto-studio e introspezione. Questo comporta lo studio dei testi yogici, la riflessione sui nostri pensieri e azioni e l'acquisizione di una comprensione più profonda di noi stessi.
  • Ishvarapranidhana (ईश्वरप्रणिधान). Abbandono al divino, a un potere superiore o a uno scopo più profondo nella vita. Si tratta di lasciar andare il bisogno di controllare e di fidarsi di un quadro più ampio.

🪷 Asana – Posizioni Fisiche

Asana, l'aspetto più riconoscibile dello yoga in Occidente, si riferisce alla pratica delle posizioni fisiche. La parola "asana" stessa significa letteralmente "seduta" o "posizione seduta" in sanscrito.

Sebbene esistano molte posizioni adatte alla meditazione, l'aspetto più importante è trovare una postura (Sthira Sukhasana) che ti permetta di essere stabile, comodo e immobile.

A un livello più profondo, Asana riguarda l'integrazione della mente, del corpo e dello spirito. Mantenere queste posizioni ci aiuta a spostare la consapevolezza dal corpo fisico verso la coscienza dell'anima.

È importante ricordare che Asana è solo un aspetto del sentiero ottuplice. Pur offrendo una moltitudine di benefici fisici e mentali, la vera trasformazione yogica deriva dall'integrazione di tutti e otto i rami.

🪷 Pranayama – Controllo del Respiro

Pranayama, il quarto ramo dello yoga, si concentra sul controllo e la regolazione del respiro. La parola "pranayama" deriva da due parole sanscrite: "prana" che significa "respiro" o "forza vitale" e "ayama" che significa "controllo" o "regolazione."

Il respiro è la base della vita, e Pranayama riconosce la profonda connessione tra il nostro respiro e il nostro stato mentale ed emotivo. Padroneggiando il Pranayama, possiamo coltivare calma, concentrazione e pace interiore.

Esistono numerose tecniche di Pranayama, ciascuna con i propri benefici unici. Alcune pratiche comuni includono:

  • Ujjayi Pranayama (Respiro vittorioso). Questa tecnica prevede una leggera costrizione della gola per creare un suono sibilante delicato durante l'inspirazione e l'espirazione.
  • Nadi Shodhana (Respirazione alternata dalle narici). Questa pratica consiste nell'alternare la respirazione tra narice sinistra e destra, ritenuta in grado di bilanciare gli emisferi cerebrali.
  • Kapalbhati (Respiro che illumina il cranio). Questa tecnica di respirazione vigorosa prevede espirazioni rapide e forzate seguite da inspirazioni passive.

Pranayama è uno strumento potente per l'auto-trasformazione. Regolando il respiro, possiamo calmare la mente, aumentare i livelli di energia e migliorare il nostro benessere generale.

🪷 Pratyahara – Ritiro dei Sensi

Pratyahara, il quinto arto, comporta il ritiro dei nostri sensi dagli stimoli esterni, rivolgendoci verso l'interno. Si tratta di distaccarsi dalle distrazioni e concentrarsi sul nostro mondo interiore.

Esistono varie tecniche per praticare Pratyahara, tra cui:

  • Fissare un punto singolo (Trataka). Questo comporta concentrarsi intensamente su un oggetto, come la fiamma di una candela o un mandala, per calmare la mente e ridurre le distrazioni.
  • Chiudere gli occhi e concentrarsi sul respiro. Questa semplice pratica aiuta ad ancorare la nostra attenzione all'interno e a coltivare la consapevolezza interiore.
  • Distaccarsi dai suoni esterni. Questo comporta praticare in un ambiente silenzioso o usare tappi per le orecchie per minimizzare le distrazioni uditive esterne.

Pratyahara è un passaggio essenziale nel percorso yogico, poiché ci prepara a stati più profondi di meditazione e scoperta di sé.

🪷 Dharana – Concentrazione

Dharana, il sesto arto, è la pratica della concentrazione focalizzata. Consiste nel dirigere e sostenere la nostra attenzione su un unico punto, come il respiro, un mantra o un oggetto.

Dharana allena la mente a rimanere concentrata e a resistere alle distrazioni. Questa capacità di concentrazione è cruciale per una meditazione più profonda e l'auto-realizzazione.

Esistono varie tecniche per praticare Dharana, tra cui:

  • Ripetere un mantra. Questo consiste nel ripetere silenziosamente o ad alta voce una parola o frase, come "Om" o un'affermazione personale.
  • Concentrarsi sul respiro. Questo consiste nell'osservare il flusso naturale del respiro senza cercare di controllarlo.
  • Visualizzare un oggetto. Questo consiste nel concentrarsi su un'immagine mentale, come un fiore, un simbolo o una forma divina.

🪷 Dhyana – Meditazione

Dhyana, il settimo arto, è lo stato di profonda assorbimento meditativo. In questo stato, la mente si concentra senza sforzo e trascende pensieri e preoccupazioni.

Dhyana è spesso definito "meditazione" in Occidente, ma è più che semplicemente sedersi in silenzio. È uno stato di pura coscienza, dove la mente è ferma e il sé si dissolve.

Esistono varie tecniche per raggiungere Dhyana, ma tutte condividono l'obiettivo comune di calmare la mente. Alcune pratiche comuni includono:

  • Transcendental Meditation (TM). Questa tecnica consiste nel ripetere silenziosamente un mantra per trascendere i pensieri e raggiungere uno stato di pura coscienza.
  • Vipassana Meditation (Insight Meditation). Questa tecnica consiste nell'osservare la nascita e la scomparsa di pensieri, sensazioni ed emozioni senza giudizio.
  • Zazen Meditation (Zen Meditation). Questa tecnica consiste nel sedersi in silenzio, concentrandosi sul respiro o semplicemente osservando il momento presente.

🪷 Samadhi – Unione

Samadhi, l'ottavo e ultimo arto dello yoga, è lo stato di completa unione o unità con il divino. In questo stato, la separazione tra sé e l'altro si dissolve, e l'individuo sperimenta un senso di coscienza illimitata.

Samadhi non è uno stato che può essere raggiunto attraverso lo sforzo o la forza di volontà. È uno stato di grazia che nasce da anni di pratica yogica dedicata e auto-realizzazione.

Lo scopo degli 8 Membri dello Yoga

Lo scopo ultimo degli 8 Membri è raggiungere il Samadhi, uno stato di completa unione o unità con il divino. Tuttavia, il viaggio stesso è trasformativo. Coltivando i principi etici di Yama e Niyama, stabiliamo una base di condotta corretta e autodisciplina. Asana (posture) e Pranayama (controllo del respiro) preparano il corpo e la mente alla meditazione. Pratyahara (ritiro dei sensi), Dharana (concentrazione) e Dhyana (meditazione) affinano la nostra concentrazione e ci conducono a uno stato di quiete interiore.

Pratiche dell'Ashtanga Yoga

Ashtanga Yoga, una forma vigorosa e strutturata di yoga, si basa sugli insegnamenti di Sri K. Pattabhi Jois. Segue una sequenza fissa di posture (asana) praticate in un ordine specifico con respiro sincronizzato (vinyasa). Ci sono sei serie nell'Ashtanga Yoga, che aumentano progressivamente di difficoltà. Le prime tre serie sono le più comunemente praticate:

  • Serie Primaria (Yoga Chikitsa). Questa serie fondamentale si concentra sulla disintossicazione e purificazione del corpo e della mente. È considerata terapeutica e adatta ai principianti.
  • Serie Intermedie (Nadi Shodhana). Questa serie si basa sulla Serie Primaria, introducendo posture più impegnative e torsioni più profonde per purificare i canali energetici (nadis).
  • Serie Avanzate (Sthira Bhaga & Sthira Bhaga III). Queste serie avanzate richiedono un corpo forte e flessibile e sono tentate solo da praticanti esperti sotto la guida di un insegnante qualificato.

L'Ashtanga Yoga enfatizza una pratica disciplinata e costante. Gli studenti solitamente praticano la stessa serie per un periodo prolungato prima di passare al livello successivo. Questa pratica ripetitiva permette al corpo di sviluppare forza e flessibilità, coltivando anche la concentrazione mentale e la disciplina.

Perché praticare gli 8 Membri dello Yoga?

Gli 8 Membri dello Yoga offrono un percorso trasformativo verso una vita di pace, chiarezza e scoperta di sé. Ma perché dovremmo intraprendere questo viaggio? La risposta risiede nei profondi benefici che apporta a ogni aspetto del nostro essere.

Svelare il Nostro Vero Sé

Il saggio Patanjali stesso, nel Sutra 2.29, ci dice:

Yoga anga anushtanat ashuddhi kshaye jnanadi Apthiraviveka khyatehe (2. 28) Attraverso la pratica costante degli otto membri dello yoga, le impurità vengono distrutte e la luce della saggezza, la discriminazione, risplende.

Integrando gli otto membri nelle nostre vite, essi agiscono come uno strumento potente per l'esplorazione di sé. Eliminano le "impurità" – pensieri negativi, abitudini e schemi – che ostacolano il nostro vero potenziale. Questo processo permette alla "luce della saggezza" di brillare, rivelando il nostro sé autentico.

Un Approccio Olistico

A differenza degli approcci che si concentrano solo sugli aspetti fisici o mentali dell'essere, gli 8 Membri comprendono tutte le dimensioni di noi stessi. Non sono passaggi separati, ma pratiche interconnesse che lavorano insieme:

  • Principi etici (Yama & Niyama) formano una solida base per una condotta corretta e autodisciplina.
  • Posture fisiche (Asana) e controllo del respiro (Pranayama) preparano corpo e mente alla meditazione.
  • Ritiro dei sensi (Pratyahara), concentrazione (Dharana) e meditazione (Dhyana) affinano la nostra attenzione e ci conducono alla quiete interiore.

Un Percorso di Trasformazione

Gli 8 Membri non sono una soluzione rapida, ma una pratica dedicata che si sviluppa nel tempo. Perseverando, sperimentiamo una moltitudine di benefici:

  • Fisicamente. Maggiore forza, flessibilità e benessere generale.
  • Mentalmente. Maggiore concentrazione, riduzione dello stress e miglior regolazione emotiva.
  • Spiritualmente. Consapevolezza di sé coltivata, una connessione più profonda con il momento presente e un senso ampliato di scopo.

Svelare il Dono Interiore

Gli 8 Membri sono come le otto gambe di una sedia – ognuna sostiene l'intera struttura. Quando praticati insieme, creano una potente sinergia che conduce a una trasformazione profonda. Come spiega magnificamente Gurudev Sri Sri Ravi Shankar,

Lo yoga ha otto arti come una sedia che ha quattro gambe. Quindi se ne tiri una, tutto il resto verrà. [...] Quando il corpo si sviluppa, tutto il corpo si sviluppa insieme. Ecco perché Patanjali dice che questi sono tutti gli arti dello yoga (non passi dello yoga).

Conclusione 🪷

Lo yoga offre un percorso molto più profondo delle sole posture fisiche. Gli 8 Membri dello Yoga, delineati da Patanjali, forniscono un quadro completo per la crescita personale e la scoperta di sé. Integrando principi etici, disciplina fisica, controllo del respiro e meditazione nelle nostre vite, coltiviamo un senso di pace, chiarezza e connessione con il nostro sé più autentico.

Lo yoga è il viaggio del sé, verso il sé, attraverso il sé.

Che la tua pratica dello yoga sia un viaggio di apprendimento continuo, crescita e scoperta di sé.

Autore: Alex Pervov

Autore: Alex Pervov

CEO & Fondatore

Imprenditore, viaggiatore e creatore di contenuti.

Alex ha trascorso anni esplorando culture, tradizioni e mestieri artigianali, portando questa passione nella visione e nelle azioni quotidiane di SHAMTAM.

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